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Se nel capitolo precedente abbiamo visto l’invio dei dodici chiamati ad annunciare la presenza del Regno di Dio, in questo decimo capitolo assistiamo a un nuovo invio di discepoli che hanno il medesimo compito. La tavola dei popoli che possiamo trovare nel capitolo decimo del libro della Genesi racconta di 72 popoli (o 70 in altri codici) e Luca vuole sottolineare la chiamata di tutti i popoli alla salvezza che viene da Dio.
La missione può continuare nel tempo ed è importante che non venga meno la preghiera perché Dio invii nuovi operai nella sua messe. A volte il rischio è quello di piangersi addosso: una preghiera fiduciosa può essere più utile a ravvivare la nostra fede in quel Padre che sa benissimo di cosa ha bisogno la sua Chiesa.
Gesù non tace le possibili ostilità che è possibile incontrare lungo il cammino e quanto è importante tenerlo presente anche oggi. Se partiamo dal presupposto di avere a che fare sempre e comunque col consenso e con gli applausi, la realtà a cui andiamo incontro potrebbe deluderci, deprimerci o trasformarci a nostra volta in lupi. Restare agnelli in mezzo ai lupi significa fare nostro l’atteggiamento benevolente di Gesù per evitare la pretesa di allontanare il male altrui e di non accorgerci di quello che potrebbe affiorare in noi stessi.
La buona gestione del rifiuto esprime il desiderio di non lasciarci contaminare dall’odio, dalla violenza o dal semplice cattivo umore che potrebbe condizionare pesantemente il resto della missione.
Restare in una casa, fare lo sforzo di comprenderla e concedersi un tempo che non si perda nel quadrante di un orologio, ma nel desiderio di rispondere alle esigenze di chi incontriamo è vivere la libertà profonda di chi sa bene che anche il Vangelo ha i suoi tempi e i suoi spazi.
Quando i discepoli tornano da Gesù sono contenti perché hanno visto il male allontanarsi, ma il Maestro li richiama a considerare il loro nome scritto nei cieli come il motivo più profondo di cui gioire. Quel potere che viene da Dio è il segno di una Presenza, di un Dio che resta accanto e quanto è importante non smarrire la consapevolezza che la salvezza annunciata agli altri è la stessa che deve risuonare in noi stessi.
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