 |
Non c’è traccia di ostentazione alcuna in chi possiede l’invisibile ricchezza; solo la semplice consapevolezza di un tesoro che non subisce gli sbalzi del mercato e le fluttuazioni della borsa.
Non ci sono password da ricordare per potervi accedere o cassette di sicurezza per proteggere dai ladri quelle pietre preziose che non hanno dimensione e peso.
Non bisogna neanche esibire certificati che attestino la proprietà, perché il semplice possesso è un titolo impresso indelebilmente nel tuo essere.
L’invisibile ricchezza può essere intuita da chi ti è accanto, ma solo Dio può vederla e riconoscerla in tutta la sua autenticità e verità.
C’è chi sorride di fronte all’invisibile ricchezza, chi può compatirti e chi non rinuncia al sarcasmo, ma chi davvero la porta con sé non ha alcun bisogno di rivolgersi al mercato dei pegni per stimare quel valore che accarezza l’infinito.
L’invisibile ricchezza viene da Dio e a lui ritorna, pur continuando ad accompagnarti e a sostenerti lungo il viaggio.
L’invisibile ricchezza è una preghiera che abbraccia l’intero arco della giornata, è quel gesto di generosità che hai dimenticato, ma resta impresso nella memoria di Dio ed è nel perdono realmente accordato al fratello.
L’invisibile ricchezza è in un tramonto che hai fotografato in quel grazie pronunciato verso l’alto, in quella melodia di un altrove capace di sollevarti e di restituirti un sorriso e nel coraggio di attendere ancora quando tutto sembra inesorabilmente perduto.
L’invisibile ricchezza è in quel cuore riconoscente che dopo tante ragioni, hai lasciato andare come fa un bambino quando libera e restituisce al cielo il proprio palloncino.
|
|
|