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Abbiamo una certa premura e non pochi scrupoli nell’andare a cercare dati per incasellarli nelle nostre statistiche, ma quando è in gioco la nostra salvezza, il vero problema non è il numero degli altri, ma la nostra partecipazione o esclusione.
Scegliere la porta stretta, quando il mondo ti presenta e ti offre portoni spalancati, richiede una certa capacità di dare a tutte le cose il loro valore reale e non è così semplice mettere a tacere il canto delle sirene del “più consumo più esisto”.
Scegliere di passare attraverso quanto ci suggerisce Gesù nel Vangelo non rende molto in termini di popolarità e non sembra essere un investimento al passo coi tempi.
Fingere o simulare interesse nei suoi confronti senza cambiare una sola virgola delle nostre abitudini potrebbe riservarci spiacevoli sorprese: le nostre ingiustizie possono anche incantare il mondo intero, ma c’è chi vede quello che è vero e non si lascia suggestionare dalla nostra abilità di raccontarci per quello che non siamo.
La domanda che vuole ridurre a numero la questione relativa alla Salvezza è fuorviante e sbagliata: meglio considerare quella porta stretta che ricorda a ognuno di noi quanto sia importante farsi piccoli per poter accedere.
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