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Siamo chiamati ad alzare lo sguardo per osservare la prospettiva di un’umanità che raggiunge il proprio compimento.
Non è più tempo di lasciarci catturare dalla terra e di arrenderci alla polvere dei giorni che si consumano senza nessuna ragione.
Non è più tempo di concedersi al nichilismo imperante che alza il prezzo dell’effimero e ignora il valore reale di ciò che non è possibile misurare o pesare.
Restare in attesa di ciò che dall’alto può rivestire di potenza il limite dei nostri giorni e delle nostre storie è credere che la Vita conosce la strada di un altrove che diventa motivo di limpida speranza e di gioia profonda.
La salvezza non è in un lontano pianeta da abitare, ma nel viaggio che eleva l’anima nei luoghi suggeriti dallo Spirito che benedice la strada che dobbiamo percorrere ed è possibile comprendere e intuire in una preghiera, in un gesto autentico di carità o nel breve istante che diventa contemplazione.
Siamo chiamati ad alzare lo sguardo per ritrovare l’energia di una fede che trovi le giuste parole per non interrompere il messaggio di una Vita che più non muore.
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