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Non è così semplice comprendere a fondo la realtà del Signore Risorto. Gli apostoli dopo aver incontrato più volte Gesù sono ancora incerti sul futuro della loro comunità.
La tentazione di ritrovare sicurezza prendendo la via del mare per tornare a essere pescatori è umanamente comprensibile, ma il progetto di Dio va ben oltre qualsiasi aspettativa e tra non molto i pesci lasceranno il posto alle anime.
Siamo ormai oltre il triplice tradimento di Pietro e il discepolo risponde all’amore del Maestro con tutto l’affetto e l’amicizia di cui dispone: è più che sufficiente per accogliere quel nuovo appello a essere Pastore che conduce le pecore a Dio.
Leggere oggi quella chiamata è aprirsi al dono e al mistero di un Dio che non teme il nostro limite e garantisce il cammino della Chiesa anche quando fatichiamo a capire e a interpretare l’orizzonte che abbiamo di fronte.
Leggere, a pochi giorni dall’inizio del Conclave, questa terza apparizione di Gesù ai discepoli è rasserenante: i giornalisti, i politici e i tuttologi scrivano quello che vogliono, ma la realtà della Chiesa sfugge ai ragionamenti e alle opinioni troppo umane.
Chi crede, guarda verso l’alto, fa silenzio, contempla e prega quel Dio che sempre e comunque guida e sostiene il cammino della sua Chiesa.
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