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Abbi cura di lui e non perdere tempo a chiederti chi mai possa essere e da dove venga; un uomo ferito sulla tua strada non è un caso, ma un appello, una chiamata, una vocazione.
Abbi cura di lui e non cercare salvezza attraversando la strada.
Abbi cura di lui e ritorna padrone del tuo tempo: non c’è impegno e scadenza che possano contare più della realtà di un uomo sofferente.
Abbi cura di lui e pensa a una delle tante persone che ami: se un estraneo ignorasse un tuo caro nell’estremo momento del bisogno, che cosa ti aspetteresti da lui?
Abbi cura di lui e lascia andare quello che vorresti trattenere, ascolta quel silenzio che suggerisce generosità, profondo interesse e volontà di servire.
Abbi cura di lui e asciuga quelle lacrime, non sono poi così differenti dalle tue.
Abbi cura di lui, non è un caso se lo hai incontrato e sei l’unica risposta possibile per quel dolore accasciato a terra, per quel grido d’aiuto.
Abbi cura di lui; quanto volte hai chiesto segno e adesso vorresti fingere di non vederlo?
Abbi cura di lui… sai benissimo chi si rivela in quel volto stanco, deluso, affaticato e spento.
Abbi cura di lui che vaga tra le pareti di un ospizio, nei corridoi di un ospedale, nello sguardo smarrito che ti passa accanto e nell’ansia che sta consumando il desiderio di vivere di chi ha provato a bussare alla tua porta.
Abbi cura di lui e non separare mai l’amore di Dio dall’amore per il fratello.
Abbi cura di lui, perché quel prossimo che vai cercando ti ha già trovato e resta in attesa di una risposta, ogni giorno.
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