La giustizia degli uomini si limita a pesare quello che è visibile e tangibile; in tanti casi risulta miope e utilizza strumenti imprecisi e imperfetti. Un peccatore pubblico è un colpevole con l’etichetta ben visibile e diventa preda del dito puntato di chi considera di essere superiore.
L’alta considerazione di sé stessi cammina dritta e sicura e pensa di poter reggere anche di fronte a Dio a cui riserva l’ipocrisia di un grazie che ha l’unico compito di esaltare la propria immagine.
La consapevolezza di essere peccatori si piega in due e si limita a riconoscere la propria colpa e a sperare che almeno Dio dica il perdono taciuto dagli uomini.
Chi pensa di essere giusto non ha bisogno (o almeno pensa che sia così) di qualcuno che lo aiuti a trovare quella giustizia che da solo non riesce a darsi.
Chi riconosce la propria distanza e si accorge di quanto è piccolo di fronte a Dio è già sulla buona strada… l’altra giustizia è pronta a soccorrerlo e a restituirgli la dignità perduta.
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