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Non c’è niente di lodevole nella mancanza di onestà e certamente Gesù non si erge a paladino di chi è disonesto. L’ammirazione nei confronti dell’amministratore va cercata nella sua capacità di trarsi fuori dagli impicci con un certo acume e nel considerare la sua scaltrezza.
L’uomo abituato a far di conto si ritrova a dover considerare che sta per perdere il suo lavoro e ha bisogno dell’appoggio e del supporto degli altri per poter restare a galla. La sua ricchezza è iniqua e gli sconti applicati ai debitori del suo padrone sono chiaramente finalizzati alla ricerca di qualcuno che lo guardi con benevolenza e amicizia. Prendere coscienza che in quel momento sono più importanti le persone del denaro, per quanto l’azione sia viziata dal proprio interesse è comunque una manifestazione d’intelligenza non così prevedibile e scontata.
Il suggerimento conclusivo va oltre e ci ricorda che il denaro che tante volte ci separa, può essere utilizzato per costruire relazioni positive e dare vita a rapporti più umani. Prima di allontanarci da qualcuno per questioni economiche è buona cosa ricordarlo.
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