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Sarà ancora abbastanza inclusiva la croce come segno di salvezza e di redenzione o dobbiamo nasconderla, smettere di narrarla o addomesticarla per andare incontro a chi non fa mistero del proprio rifiuto?
Il mondo sembra andare in tutt’altra direzione e ha più rispetto per chi colleziona follower esibendo la propria intimità che per chi si alza presto ogni mattina per affrontare una giornata di lavoro.
Il mondo batte le mani a chi decide di fare scena muta di fronte a un esame ed evita accuratamente di dimostrare di aver acquisito la capacità di organizzare i contenuti acquisiti durante il proprio percorso scolastico.
Il mondo ti regala tutte le anestesie che desideri per proteggerti da qualsiasi forma di dolore e sofferenza.
Via dalla croce che qualcuno vorrebbe nascondere anche dai cimiteri per evitare qualsiasi turbamento in chi non crede.
Via dalla croce perché nel nuovo mondo non devono esistere sconfitte, rinunce e fatiche d’ogni genere e specie.
Via dalla croce perché la vittoria è certa, la gloria dovuta e il successo non deve costare nulla.
No, non riesco a credere che queste siano le basi del paradiso in terra e la realtà che vedo e tocco con mano è alienazione, mancanza di significato e nichilismo senza più alcuna misura.
Anche per oggi voglio alzare lo sguardo e riconoscere in quel segno la fonte e l’origine di un’apparente sconfitta che rivela la vera Gloria, il Dono per eccellenza e la Salvezza che scaturisce da Chi non ha rinunciato ad amare sino in fondo.
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