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C’è quella pietra, la più importante che io ricordi… quella che ha scelto di essere parte di una casa e ha rinunciato a scagliarsi contro un fratello o una sorella.
C’è una Parola, la più importante, quella che prende il tempo e il silenzio necessario prima di pronunciarsi, quella che ti disarma e ti mette di fronte alle tue responsabilità e accende la luce delle colpe che non vorresti vedere.
I primi a capirlo sono gli anziani che con un po’ di onestà, non possono non vedere le macchie accumulate nel tempo dal loro vestito che di bianco ha solo l’apparenza. Certo, possono comprenderlo anche i giovani che in più di un’occasione hanno potuto accorgersi di quanto la loro carica ideale abbia fatto i conti con la scarsa coerenza.
Di fronte a quell’uomo che traccia disegni sulla sabbia e si china all’altezza della creatura ferita, solo un idiota può illudersi di essere un gigante.
Di fronte a chi ti ricorda che non sei così innocente e ti costringe a fare i conti con la tua coscienza, non puoi che abbandonare la tua presunta giustizia e riscoprire il battito di un cuore che non hai alcun diritto di fermare.
Di cuore e di pietra è fatto questo mondo e quando ti dicono che per avere pace servono più pietre, almeno un dubbio si dovrebbe sollevare.
Di cuore e di pietra è fatta questa storia e chi accoglie sinceramente il perdono di Dio ascolta quel continuo pulsare che ricorda il dono della vita e legge in quel sasso l’ipotesi di un ponte tutto da costruire.
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