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Un giorno ci sarà solo il presente, ma quel giorno non è certo oggi e probabilmente neanche domani. C’è chi si dà un gran da fare per liquidare la storia che ci precede, chi vorrebbe cancellarla completamente per instaurare una simulazione del regno dei cieli su questa terra e chi sente la necessità di svuotare ogni tre giorni la memoria recente.
Il passato viene considerato solo un museo degli errori e degli orrori di cui è capace l’essere umano e le manifestazioni della bellezza sembrano non valere più di un minestrone o di un secchio di vernice.
C’è una certa ostilità nei confronti della vita, una mancanza di rispetto e considerazione per chi sente ancora il desiderio di trasfigurarla e di contemplarla nella semplicità di un ruscello che scorre, nella raffigurazione del volto di una donna con un sorriso che sfugge o in un ponte che ha attraversato secoli e secoli di storia.
La storia è lettera viva per chi non si accontenta di mordere e fuggire quel presente insipido e poco rassicurante, per chi crede all’esistenza di un lieto epilogo e per chi affronta il mistero dei giorni considerando l’ipotesi di un approdo che dica, infine, salvezza.
Lettera Viva che ritrova e rilegge la fede di Abramo, il peccato di Davide o il sogno ripetutamente perseguitato di chi ha avuto il coraggio della profezia.
Lettera Viva per chi si lascia condurre a Cristo e al mistero di una Vita che ritorna dopo un breve soggiorno agli inferi.
Lettera Viva per chi osserva i capelli che cadono, le rughe che si moltiplicano e diventano più profonde o le macchie che compaiono e raccontano l’età che avanza e il tempo che si accorcia, ma continua con una certa ostinazione a intuire quel di più che sente impresso nell’anima.
Lettera Viva per chi accetta di lasciarsi perdonare e apprende la misericordia e l’indulgenza di cui hanno bisogno anche gli altri.
Lettera Viva per chi desidera e crede al compimento della storia e prosegue fiduciosamente il proprio viaggio cercando di rileggere quello che altri vorrebbero cancellare.
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