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Il bruco nasconde la farfalla e anche se per un po’ dovrà strisciare porta in sé l’intenzione del volo. Nasconde ancora il colore delle sue ali, ma un giorno sarà stupore e meraviglia per chi potrà osservare la sua presenza accanto a un fiore.
Chi si arrende a quello che possono dire gli occhi si perde nell’incertezza del presente e nel timore per quello che il futuro potrà riservare…
“Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi…”
Lo sguardo del piccolo principe può distinguere l’amicizia per la sua rosa, perché un affetto profondo, un’amicizia autentica, un amore sciolto da ogni vincolo possono andare oltre il limite dell’orizzonte. Si può anche morire per quell’unica rosa, ma solo se veramente te ne prendi cura, la proteggi e la difendi sino in fondo e fai esperienza di che cosa significhi perderla.
Se ti accontenti di celebrare la Pasqua senza la luce della fede, quello che vedi è solo un uomo che muore, una speranza che si spegne e un desiderio sepolto dalla terra.
Se lo sguardo dei discepoli si fosse fermato a quanto gli occhi potevano registrare potremmo semplicemente affermare che due teli non fanno un Risorto.
Pietro e Giovanni hanno visto e hanno creduto. È nel semplice atto di chi crede che si rivela un altro mondo, un’altra storia e un’altra Vita.
L’incredulità si fermerà al bruco e ignorerà la farfalla, passerà da una rosa all’altra senza riconoscerne il profumo e senza memorizzare il ricordo delle dita che l’hanno accarezzata.
C’è un disperato bisogno di ritornare sui sentieri della Pasqua e di apprendere l’arte di credere per poter vedere l’apparentemente invisibile. La Chiesa può proclamare la Risurrezione di Gesù e deve farlo con coraggio e fedeltà, ma ognuno di noi è chiamato a rendere ragione di un’esperienza che diventa personale, unica e irripetibile.
Colui che è tornato a svelarci il mistero della vita che non muore ci attende sulla strada che porta a Emmaus, per aiutarci a rileggere correttamente l’epilogo dei nostri giorni fantastici su questa terra. Perché bisogna dirlo e ripeterlo ogni giorno quanto sia bella la vita per mettere le ali e planare nel desiderio che si avvicina all’eterno.
Scegliere che sia veramente Pasqua è dare voce alla parola di pace che continuiamo a trattenere, è affrontare la vita con coraggio e decisione e ancora, accettare che l’ultimo respiro vada ben oltre il vuoto che tanto temiamo.
Buona Pasqua!
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