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Quanto è difficile contemplare il volto dell'unico uomo che non ha colpe ed espia quelle del mondo intero.
Cogliere quell'espressione d'amore che non rinuncia a esprimere la sua amicizia e benevolenza e attende l'ultimo respiro pronunciando ancora una volta il perdono per la violenza gratuita, la cattiveria senza limite e gli innumerevoli tradimenti che continuiamo a compiere nel tempo.
C'è chi anche oggi vorrebbe ordinargli di scendere da quella croce per dimostrare la sua forza...
C'è chi lo deride per quella apparente impotenza...
C'è chi continua a bestemmiare il suo nome con l'arroganza e la superbia di chi vorrebbe prendere il posto di Dio.
L'innocenza mette a nudo il peccato e diventa insopportabile sino a quando non si riesce a capire che quella croce è una risposta a tutta l'incapacità d'amare che ci portiamo dentro.
Rileggere con calma la Passione secondo Giovanni, pregare con sincerità per il mondo intero, adorare quel segno che concentra tutto il dolore in un solo uomo e nutrirsi dell'Eucaristia esprime la volontà di andare oltre per cogliere l'occasione di rinnovare la nostra vita.
Dio accoglie la morte, scende agli inferi e si appresta a ribadire la Vita che ritorna e più non può morire.
L'innocenza si fa Grazia per tutti noi.
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