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Ci sono momenti che sono semplicemente passati e attimi capaci di attraversare la logica del quadrante di un orologio e di scoccare sempre e comunque l’ora presente.
Attimi che si ritrovano socchiudendo gli occhi, nella semplicità di un respiro o nel riemergere di una voce che continua ad abitarti dentro.
Attimi che fatichiamo a raccontare e a condividere per paura di essere considerati folli o nella migliore delle ipotesi, facilmente suggestionabili.
Sono frammenti di tempo che tornano a visitarti quando la vita si complica, la stanchezza cresce senza misura e affiorano i primi sintomi della depressione.
Sai benissimo che in quella particolare circostanza non potevi farcela da solo e ti sei chiesto più volte da dove veniva quell’energia inaspettata, quella luce interiore, quella forza che neanche immaginavi di avere.
Si provano timore e rispetto nel prendere atto che esiste molto di più di quello che abitualmente possiamo vedere e il desiderio di restare o tornare in quella condizione è umano e legittimo.
Tutta una storia in una lancetta che smette di scorrere, in un brivido che misura l’eterno senza la necessità di uno strumento che ne attesti la verità: semplicemente ti accorgi che sai e che quella Sapienza che nessuno vuol più raccontare ti è accanto.
Tutta la luce che avvolge i discepoli sul monte e tutta la luce che ogni singola persona ha sperimentato nella propria vita: tutta la Luce che c’è...
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