 |
Un giorno quel buco nell’acqua incontrerà un bicchiere e sarà bello capire il senso di tutta questa sete mai estinta.
Un giorno, ma non è ancora oggi. Il mattino è ancora desiderio e ricerca di un pozzo da cui attingere acqua viva e oggi dico già grazie a chiunque non mi negherà l’acqua del transito, quella che serve per arrivare a domani con un minimo d’entusiasmo per il prossimo orizzonte.
La vita mi sembra spesso distante, ma non baratterei questa indeterminazione e apparente inconcludenza con la sicurezza di chi pensa di aver già trovato tutto quello che serve.
Saper godere di una casa, della presenza di una moglie o di un marito, di piccole creature che un giorno saranno uomini e donne, di un lavoro soddisfacente e di una buona remunerazione, di un buon libro, di un film emozionante, di musica che accarezza il cuore…tutto molto importante, ma c’è di più e accorgersene è una croce non indifferente.
Se ti accorgi e sei consapevole dell’esistenza di quel che ti manca, puoi solo continuare a cercare e anche se a volte ti sembra di rincorrere il vento, non hai altre opzioni che osservare attentamente dove si muovono gli alberi e riprendere a camminare.
Dio è più importante, troppo importante per rinunciare, per arrendersi e accendere un televisore per dimenticare.
E quando davvero lo metti al primo posto, prendi coscienza che c’è una certa differenza tra il desiderio di possedere e la capacità di amare. Se Dio è al primo posto ogni persona e ogni cosa troveranno la giusta collocazione e l’amore per un figlio o per una madre non saranno in opposizione.
Perdere la propria vita è in quel momento in cui vorresti scegliere, ma non puoi fingere né ignorare che il desiderio ti porterebbe in una direzione, ma il tuo bicchiere è altrove.
|
|
|