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Via della pazza folla è un corteo di colori accesi che chiede rispetto, ma non ha alcuna intenzione di porsi alcun limite nell’irridere chi la pensa in modo differente e nel desacralizzare qualunque immagine cara alla pietà popolare.
Via della pazza folla è una fontana da sporcare, una statua da offendere o un dipinto da deturpare con cibo o vernice per chiedere attenzione nei confronti del nostro pianeta malato.
Via della pazza folla è uno slogan ripetuto come un mantra, ma privo del silenzio e dell’intimità di quest’ultimo; è un luogo in cui si grida un ritornello senza pensare più di tanto, tra uno spintone e una gomitata, si sceglie un colpevole e, poco importa se domani scoprirai che era innocente.
Via della pazza folla, dove è possibile dire e fare quello che un uomo solo potrebbe trovare oggetto di vergogna.
Via della pazza folla, dove puoi trovare un capopopolo, un leader, un imbonitore, un giullare, ma dove non troverai mai un pastore:
-perché un pastore conosce le sue pecore e le distingue chiamandole per nome
-perché un pastore le invita a uscire dalla confusione di chi non ha alcuna remora nel portarle al
macello
-perché un pastore non si dà pace sino a quando ne rimane una fuori dall’ovile.
Il mondo è pieno di piazzisti, di venditori di pentole e assicurazioni, di politici rampanti, d’influencer e armo-cromisti dell’ultima ora e di tutti quelli che solitamente necessitano di folle e di follia per guadagnarsi una posizione.
Si fa fatica a trovare traccia di pastori e in questo mondo che risponde più ai numeri che alla ragione, anche questi rischiano di voler arringare alle folle e dimenticano i tanti singoli di cui ogni folla è composta.
Chi sceglie di essere un discepolo fa un passo avanti e si allontana dal mucchio per obbedire a quel desiderio di provare a capire meglio quel Dio che parla con rispetto e con amore a ogni respiro in cerca di un senso compiuto.
E quel Pastore che apparentemente ti allontana dagli altri, ti restituisce a loro con la consapevolezza che si può essere insieme come comunità di esseri umani e non come folla indistinta in balia del disordine e della confusione.
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