Sino alla fine del mondo… |
Qualcuno parte alla riconquista della Luna e spera di raggiungere anche Marte, qualcun altro si accontenta di raggiungere un altro continente o un qualunque posto in cui non sia ancora stato…
Il desiderio di viaggiare, di esplorare, di mettere piede su un’altra terra ci accompagna per tutta la vita e non siamo mai sazi se non per qualche istante.
Immagino i discepoli impauriti e smarriti che s’interrogano l’un l’altro nel desiderio di capire dove si trovi esattamente quel cielo in cui abita il Padre, quella terra in cui Gesù sta ritornando.
L’immagine del figlio di Dio che va verso l’alto e resta sempre con noi potrebbe risultare contraddittoria se ci limitassimo a considerare l’Ascensione come uno spostamento da un punto all’altro. Per capire qualcosa di più, chiamo in causa una geografia che appartiene all’anima e un movimento interiore che dopo il grande mare della morte si affacci a un cambiamento interiore che possa dire la pienezza di ogni essere umano.
Il lungo o breve percorso che facciamo su questa terra è un’opportunità di crescita, maturazione e approfondimento e per chi ha fede, è il respiro di una fede che diventa una bussola per orientare il nostro cammino, dove l’eternità non è solo una chimera, ma un luogo in cui sentirsi definitivamente a casa.
Sino alla fine del mondo non siamo abbandonati a noi stessi e l’eco di una Parola del Vangelo è il segno che suggerisce la giusta direzione.
Sino alla fine del mondo possiamo offrire e trovare il conforto per riposare e ritrovare il fiato per riprendere il nostro sentiero.
Sino alla fine del mondo, quando ciò che ci circonda non è sufficiente, possiamo rientrare in noi stessi e lasciare una piccola traccia per quelli che verranno.
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