Puoi chiedere a tua madre di perdonare quell’umanità che ha appeso tuo figlio a una croce come un qualunque malfattore?
Puoi andare oltre e affidare la comunità degli uomini al suo amore materno?
Come è possibile rispondere ancora una volta sì e generare uno spazio interiore per chi ha offeso, fustigato e ucciso un figlio innocente?
Dove sono finiti i suoi amici e discepoli?
Dove sono andati quelli che ascoltavano ogni giorno la sua parola?
Che fine hanno fatto quelli che ha guarito e perdonato?
Se Maria è immagine della Chiesa, la Chiesa non può trattenere quella parola di perdono e deve sentire sino in fondo il peso di essere accogliente nei confronti di ogni uomo.
C’è una croce da contemplare, ma c’è anche una croce da prendere sulle spalle, perché la miseria degli uomini possa incontrare ancora la misericordia di Dio.
E di fronte a chi muore perdonando e chiedendo di perdonare quanto diventano sciocchi e puerili i motivi di tutte le contese e i conflitti.
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