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C’è chi conta le pecore per addormentarsi e chi è già pronto a venderle per il giusto prezzo.
C’è chi pensa a loro in termini numerici, chi le considera come possibili voti e chi ha semplicemente bisogno di avere un gregge da condurre dove tira il vento.
C’è chi alla prima pioggia decide di lasciarle al loro destino e corre a casa al sicuro.
C’è chi spende grandi parole per descrivere quanto se ne prende cura e, mentre cadono in un qualunque burrone, riesce anche a credere a quel che dice.
C’è chi tra un furto e l’altro non sa neanche più cosa farsene, chi le ha messe insieme indossando gli abiti del pastore e ingannandole con la scaltrezza del commerciante disonesto.
C’è chi ha scelto di metterle in un recinto senza dir loro che si trattava di una bella prigione.
C’è chi le ha mandate a combattere e ha raccontato loro che in realtà sono feroci lupi.
E poi, ci sei tu che sei davvero il loro Pastore…
Tu che le chiami per nome e hai scelto di conoscerle e di proteggerle.
Tu che resti inquieto se ne manca una all’appello e decidi che è comunque il caso di avventurarti per andarla a cercare.
Tu che affronti in loro compagnia il buio della notte più lunga.
Tu che ti fai porta perché possano uscire e andare al pascolo e resti aperta quando è ora di offrire un riparo per poter riposare.
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