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Capita un po’ a tutti di desiderare un biglietto di sola andata per una qualunque destinazione, sufficientemente lontana da un luogo in cui il dolore continua a parlare a voce alta e ogni immagine rievoca desideri e speranze che sembrano perduti definitivamente.
Il viaggio inizia e ben presto ti accorgi che la tua mente continua a proiettare sempre lo stesso film, gli stessi avvenimenti e il medesimo dolore e ancora, l’amarezza di quell’incomprensibile finale.
Hai messo chilometri e chilometri tra te e quello scenario opprimente, ma ti accorgi ben presto che la geografia della tua anima non riesce a distanziarsi di un solo centimetro dalla sofferenza che risuona dentro.
Hai bisogno di parlarne, ma anche il tuo compagno di viaggio è nella stessa situazione e osserva dal tuo stesso punto di vista quella storia che continua a risultare priva di un giusto finale.
E quell’altro passeggero che non sa nulla di quel che è successo e t’invita a ripercorrere ancora una volta quegli ultimi giorni è comunque qualcuno disposto ad ascoltarti…
Quello che non immagini è la replica di qualcuno che dimostra di sapere qualcosa che ti sfugge e aggiunge particolari che ribaltano completamente l’esito di quella storia.
Tu e il tuo compagno di viaggio iniziate a stare meglio, a respirare più tranquilli, ad apprezzare particolarmente quello sconosciuto così sapiente. Insieme cercate di trattenerlo e l’ora è quella in cui ci si mette a tavola…
Un pane spezzato e per un solo istante, vedi il volto del protagonista di quella storia e un epilogo che afferma la vita dove pensavi regnasse ormai sovrana la morte.
Quello che doveva essere un viaggio di sola andata è già strada per il ritorno e quello che appariva come un incubo è finalmente sogno.
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