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Maghi, indovini e oracoli affermano genericamente la presenza di un futuro e si dilungano in un mare di parole che chiedono codici per essere decifrate e interpretate più o meno correttamente.
Interrogano sfere di cristallo e altre modalità di autocoscienza, ma il flusso di quei pensieri si perde nell’orizzonte delle aspettative e dei desideri di chi li ha chiamati in causa.
Chi sta soffrendo, chi sta facendo di conto con la morte, in verità non sta chiedendo un futuro, ma l’istante presente: dove si è mai nascosta la vita che sto cercando? Quello che sento e provo è frutto di un ricordo o è l’eco di un altrove?
Una casa è ormai in lutto e ognuno resta solo con i suoi dubbi, con una realtà che chiede di essere accettata, con la fretta di girare pagina e di andare avanti…
Stupisce la lentezza di un uomo che prende tempo quando la clessidra vede cadere gli ultimi granelli di sabbia. Là dove l’ansia e l’angoscia tutto travolge, Gesù è ancora padrone dei propri attimi e vive ogni singolo istante con la consapevolezza del respiro che gli altri non avvertono più.
E se due sorelle parlano al passato e cercano consolazione nelle lacrime, Gesù si unisce al loro pianto, anche se presto la vita sarà loro svelata, vive e partecipa pienamente a quel dolore.
Non ci sono parole di circostanza, ma piena partecipazione e coinvolgimento autentico, perché anche quello è tempo da vivere e non si è mai davvero onesti quando si cerca di fuggire e di allontanarsi da una qualunque ferita.
Quando Lazzaro riapre gli occhi è già un segno chiaro e inequivocabile che la morte non è la fine della vita, ma una breve pausa in cui non ti è stato possibile accorgerti che i tuoi sensi non erano sufficienti per poterla vedere.
Un segno per Marta e per Maria e per quanti hanno creduto, credono e crederanno in chi ha reso presente quella vita, là dove altri hanno cercato rifugio e riparo nel futuro.
Il tempo di vivere è in quello sguardo che unisce quel che crede a ciò che vede, in quella quiete che alla sera di una vita chiude gli occhi e avverte la presenza di un respiro mai perduto.
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