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E dire Buon Natale dopo questo lungo cammino non è la semplice consuetudine di chi lascia andare un augurio, perché non costa nulla e si è sempre fatto così.
Ho scelto di vivere questo tempo di Avvento pregando ogni giorno per la mia comunità e con la mia comunità, scegliendo di vegliare nelle ore ancora buie che precedono il giorno, percorrendo le vie deserte del centro storico come se fossi un pastore che dopo aver ascoltato il lieto annuncio decide di muoversi nella direzione di Betlemme.
Ho cercato di non lasciarmi condizionare dalle questioni economiche e anche se non è stato facile, ho mantenuto vivo il desiderio di privilegiare i sentieri dello spirito e dell’anima.
Sono stanchissimo, più di quanto io non sia mai stato, ma benedico la fatica di questi giorni, perché mi ha dato modo di arrivare a sera con la consapevolezza di aver fatto il mio dovere e indipendentemente dai risultati non ho smarrito il senso del mio cammino.
In un tempo in cui non sono pochi i tentativi di chiudere la bocca alla verità del Natale ho sentito la necessità di riscoprirlo lontano dal frastuono dei villaggi commerciali e dalle emozioni “usa e getta” che nutrono il mercato e anestetizzano la fede.
Ho contemplato la tenerezza della natura nelle foglie, nei fiori e nelle piante che respirano l’autunno e l’inverno, il presepe e la semplicità di una vita che troppo spesso mi sfugge, la nostra chiesa con le sue luci e le sue ombre e ho toccato il mio corpo con un segno di croce cercando di essere realmente presente.
È un augurio che ho costruito un passo alla volta, con tutta la lentezza di cui sono capace; mi sono tenuto a una certa distanza dalle corse e dall’affanno di chi sceglie di rincorrere il tempo e cerca di afferrarlo là dove è più che sufficiente viverlo e respirarlo.
Buon Natale nella lunga attesa dei profeti, nella gioia di Zaccaria ed Elisabetta, nel sentiero che conduce alla visitazione, nell’annuncio dell’Angelo a Maria, nell’invito alla conversione del Battista, nella ricerca di una casa di Maria e Giuseppe, nel cammino dei pastori, nella luce di una notte differente e nel Gloria degli uomini di buona volontà.
Buon Natale a chi prova ancora meraviglia di fronte al Verbo che si è fatto carne e al mistero di una vita che regala luce rispettando la misura del nostro sguardo.
Buon Natale e un abbraccio a tutti voi.
Don Fabio
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