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Sarà anche stretta, ma la buona notizia è che quella porta non è chiusa e può essere raggiunta da chiunque lo desideri veramente.
Non ha alcuna importanza se ci sei arrivato perché eri stanco o deluso dai troppi ingressi promettenti e spaziosi che, una volta passato oltre la soglia, rivelavano quel senso di vuoto che spesso accompagna il gioco dell’apparenza. E se altrove ti hanno rifiutato o messo in lista di attesa e dimenticato, se qualcuno ha deciso astutamente di passarti davanti, sappi che anche questo è grazia, perché la porta stretta non ha mai deluso nessuno.
Qualcuno arriva, prova a entrare e resta fuori; si ostina a spingere e non capisce che se non si sbarazza delle troppe borse che lo accompagnano non riuscirà ad andare oltre.
Altri non hanno un minimo di fantasia e rinunciano, perché un ingresso così insignificante non è adeguato ai propri titoli e alla propria posizione.
C’è chi decide di andare via un po’ indispettito per l’assenza di un portiere pronto a raccogliere il cappotto e l’ombrello.
E dire, che sarebbe sufficiente fare il primo passo, per accorgersi di quanta meraviglia ci possa essere oltre tutto quel che ci trattiene.
La porta non è così stretta per chi abbandona l’ego e sceglie di entrare in compagnia della propria anima.
La porta risulta più larga di quanto si possa pensare se il desiderio di possedere tace e si abbandona a quello che lo spirito suggerisce.
Sarà anche stretta quella porta, ma è l’unico ingresso che dilata gli spazi interiori e risponde a quelle che sono le esigenze più vere di un essere umano.
Oltre quella porta, tu diventi esattamente quello che realmente sei e scopri che è più che sufficiente per voler bene e per lasciarti amare.
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