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La parte migliore
Oggi non ho più alcun dubbio e scelgo le ore del primo mattino, la notte che si spegne e le luci che gradualmente restituiscono il nuovo giorno. La quiete del risveglio, le voci ancora mute e addormentate, i pensieri leggeri e non ancora indottrinati dalla scaletta degli appuntamenti, degli incontri e delle cose che dovrò comunque fare…
Quel segno di croce che accorda mente e cuore e benedice le spalle pronte alla fatica.
Quel gesto che afferma il primato di Dio e ricorda all’essere quanto sia pericoloso lasciarsi catturare dalla dipendenza nei confronti dell’agire.
L’Ospite mi sorride e non è per nulla turbato o indispettito per quel disordine che non ho voluto nascondere al suo sguardo.
L’Ospite sa benissimo chi sono, conosce i miei punti di forza e ha misericordia per le mie fragilità, benevolenza per le mie debolezze. Non ha alcun bisogno di sentire i miei lamenti, li ha già letti correttamente nelle mie rughe d’espressione.
L’Ospite è lì e quel tempo ci appartiene, perché quella parola, in quel momento, è scritta solo per me.
La parte migliore è in quella carezza che non si può dire, è in quella parabola che ti spiega pazientemente i tuoi giorni o in quel silenzio che chiede solo di essere ascoltato e vissuto.
La parte migliore è tutto.
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