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Non è una campana di vetro che mi proteggerà dai pericoli di questa terra e se l'isolamento può garantirmi la sopravvivenza, l'impoverimento di questo mondo asettico, alla lunga, ti priva del gusto di vivere.
Penso al Vangelo che si muove per le strade di questa terra, alle Parole di un Uomo che non rinuncia a toccare, perché io possa guarire.
Penso ai medici che si sono esposti e che spesso, si sono ammalati o hanno perso la vita, per curare la sofferenza degli altri.
Penso ai tanti volontari che con tutta la prudenza di questo mondo, hanno scelto di non rinunciare a servire nel momento di maggior bisogno.
Penso anche a me stesso, alle numerose occasioni in cui non sono riuscito a trasgredire e non me la sono sentita di negare un abbraccio.
La mia salute è importante, ma non è un valore assoluto e quale Vangelo potrei mai offrire, se di fronte a un lutto pesante, mi rifugiassi dietro a una lastra di vetro.
C'è differenza tra chi si butta nella mischia per un aperitivo e chi consegna una borsa della spesa in casa di un ammalato, solo.
C'è differenza tra chi non vuole indossare una mascherina, in nome di chissà quale libertà e chi desidera esserci per non tradire il Dio che si porta dentro.
Se la parola di Dio nega la verità dei gesti, smette di essere credibile e perde la sua capacità di guarire.
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