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Credo alle parole che diventano quel che dicono, ma anche a quelle che con umiltà accettano serenamente di realizzarsi solo parzialmente.
Credo alle parole che comunque ci provano: scivolano, si rialzano, sbagliano un accento e sorridono di quel limite.
Credo alle parole che non rinunciano a sognare, quelle che sembrano impossibili e finiscono in un cassetto; poi un giorno, dopo aver viaggiato per una vita intera, scoprono la magia di una voce stentorea e diventano credibili.
Credo alle parole che trovano un ritmo che va di concerto col respiro, quelle che lasciano andare una lacrima di gioia e fanno bene al cuore.
Credo alle parole che sbagliano onestamente e si pronunciano senza il desiderio d'ingannare o di tradire.
Credo alle parole che cercano una congiunzione, quelle che scelgono di non dividere e non hanno mai dubbi quando si tratta di costruire un ponte.
Credo alle parole che di fronte all'ansia, sanno aspettare un attimo di quiete prima di esser dette.
Credo alle parole che accettano di cambiare e sono pronte a mettere da parte una presunta fedeltà a sé stesse, per evolversi e crescere.
Credo alle parole e cerco di dimenticare quelle che si son dette come pietre e di ricordare quelle che mi hanno accarezzato.
Credo alle parole, perché credo una Parola e celebro il mistero della sua Umanità su questa terra.
Credo alle parole, perché l'ultima Parola sarà quella che esiste da sempre e non ha mai rinunciato a dire quel che fa.
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