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È meraviglioso abitare questo tempo, lasciare il tempo del chiacchiericcio e delle urla scomposte ai mercatini per tornare tra le pagine di un Natale che non è e non sarà mai in tono minore.
La cifra di uno sguardo interiore non emette scontrini e scivola su una mascherina azzurra, prende lo slancio e sfrutta gli elastici per balzare dove un regno non ha mai fine.
Non siamo prigionieri di un calendario e ogni singolo istante è traccia dell'infinito che non scorre; semplicemente esiste. In un qualunque attimo, ci sono le orme di una donna che ha accolto il mistero di un Verbo che ti dà forza ogni volta che le tue labbra si dischiudono per pronunciarlo.
Le lancette di un orologio ti dicono che non è possibile: come potrà mai ciò che si corrompe contenere l'eterno?
Il calore di una meridiana non si perde in una linea d'ombra e raccoglie tutto il sole che può per suggerire la luce che si rende accessibile.
E tutte le negazioni di chi si risolve sulla linea orizzontale si dissolvono quando appare un sì che ti restituisce il vertice di un tempo senza tempo.
È splendido lasciarsi abitare da questo tempo, danzarlo ignorando il dolore, cantarlo senza lamenti, contemplarlo mentre la vita si appresta a nascere, a stupire e a giocare con gli angeli che rispondono al silenzio.
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