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L'estate è vicina, ma il cuore si arrende presto al gelido inverno e la poca luce dei giorni che si fanno brevi ti fa pensare che la fine appartenga al buio.
Ci son apocalissi minime che non sanno andare oltre il genere letterario e si lasciano travolgere dalla paura, là dove la Parola dovrebbe suscitare la speranza e una maggiore consapevolezza della propria fede.
Apocalissi letterarie e cinematografiche che preannunciano il disastro del nostro mondo e immaginano la distruzione e l'estinzione, anche se letture più profetiche potrebbero e dovrebbero osare il Verbo della ri-creazione.
L'estate è vicina se l'attaccamento a questo mondo non t'impedisce di credere che ne possa esistere un altro a due passi dal limite e dalla fragilità che ben conosciamo.
Dio è vicino e gli anni che avanzano mi fanno sentire il desiderio di poterlo contemplare e di lasciarmi raggiungere dalla pace che questo mondo non mi potrà mai dare.
Forse non sarà domani, forse neanche tra pochi anni, ma quanto è importante credere in quel giorno per restituire dignità e affetto al tempo che mi resta.
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