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Un tale resta sempre un tale, se nessuno pronuncia il suo nome continuerà a essere una professione, un vicino di casa, una persona facoltosa o non abbiente, una categoria d'appartenenza o una professione religiosa.
Un tale può essere anche una brava persona, un ebreo osservante o un cattolico che ha sempre praticato, ma per diventare un nome che pronuncia con affetto altri nomi ci vuole qualcosa in più di un po' di buona educazione e di una serie di usi e costumi che dicono l'appartenenza a un qualsiasi gruppo di esseri umani.
Se un tale cerca solo una conferma di quel che è e magari, una serie di complimenti e di lodi, rischia di tornare a casa assai triste.
Un tale che desideri provare a seguire Gesù, deve accettare di mettersi in questione e tenere presente che le sue risposte possono sorprendere e rivelare il nostro attaccamento al mondo delle cose. E sino a quando non decidiamo di essere semplicemente quello che siamo, sino a quando avremo bisogno di cose per definire noi stessi, continueremo a rincasare con un senso di malinconia e depressione dentro.
Un tale può decidere che gli basta la terra, ma solo un nome può fidarsi di Dio e considerare l'esistenza di un cielo.
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