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Non è affatto vero che tutte le parole importanti appartengono alla categoria del maschile.
Quando parli di uomini, spesso intendi uomini e donne, ma quando racconti il dono che li contraddistingue, affermi la loro umanità.
Quell'umanità che ha bisogno di giustizia e di misericordia e anche qui, il femminile è d'obbligo.
Certo, quando parli di Dio, il sostantivo è maschile, ma quando pensi alla situazione di chi potrà vivere definitivamente in Lui, pronunci in una sola volta, la salvezza e l'eternità.
E la Chiesa che si riunisce a Cristo in quel simbolo che è L'Assunta in cielo è ancora un nome femminile.
La storia che Maria canta nel Magnificat si perde spesso nel nome di troppi uomini e si ritrova nella disponibilità delle donne che continuano a fare spazio, nel loro ventre, all'uomo di domani.
Così, per non dimenticare l'umiltà delle pagine che non si scrivono, perché è più facile darle per scontate.
Buona festa alla ragione che richiede il femminile e al sentimento che chiama in causa il maschile: nella vita invertendo l'ordine degli articoli, qualcosa cambia...
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