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Come ogni uomo che si rispetti, sono incappato spesso nel buio più profondo, mi sono chiesto se potevo fidarmi del mio orizzonte e se la prospettiva del mio sguardo non mi stesse traendo in inganno.
Ho chiesto informazioni alle persone sbagliate, erano vestite così bene e avevano un tono di voce convincente, mai avrei pensato che nascondessero più di una serpe.
Ho chiesto un segno e più volte ho atteso invano che il vento girasse e che, un cielo meno ostile, tornasse a fiorire di stelle per rivelare il volto di quella perduta.
Nella notte più cupa ho scelto di continuare a credere e non ho smesso di cercare, perché se la tua fede ti assiste non puoi che proseguire questo lungo viaggio.
E quando la luce ha illuminato i miei passi, quando stupore e meraviglia si sono riaccesi di un sogno, ho capito che ogni periodo in cui ti senti perduto è solo un'esperienza da cui trarre profitto.
Puoi essere partito da oriente o da occidente, da settentrione o da meridione, non ha tutta questa importanza. Quello che realmente conta è trovare il proprio centro e alzare ancora una volta lo sguardo: quando la luce che vedi fuori fa vibrare quella che ti porti dentro, allora, è davvero Natale.
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