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Sembra una scarabocchio questa storia, un crocevia di macchie prive di senso, un disegno che ha smarrito l'idea del colore e traccia linee a caso su un foglio stropicciato.
Gli oppressi fanno la coda all'anagrafe e cercano la propria identità, rimbalzano ai servizi sociali e tornano a dormire in un pronto soccorso, in una cantina abbandonata o al pubblico dormitorio, aspettando un domani che spesso sarà uguale o simile a ieri.
I poveri attendono un "navigator" o navigano il mare di nessuno perché i supermercati sono aperti la domenica, ma i porti sono chiusi anche in settimana.
I prigionieri si sentono più liberi con una pistola sul comodino o in compagnia di uno schermo qualunque che li segue anche in bagno.
Chi potrebbe vedere, sceglie di chiudere gli occhi e rifiuta categoricamente l'ipotesi di un sogno degno di essere vissuto sino in fondo.
Sembra uno scarabocchio questa storia che chiede alla tecnologia quello che solo lo Spirito potrebbe offrirle.
Si compie oggi l'anno di grazia del Signore, ma non può risultare efficace senza la complicità delle nostre mani, dei nostri pensieri e del nostro cuore.
Si compie oggi l'antica profezia e quella pagina di Vangelo, stanca di essere carta, chiede il coraggio e la decisione di chi desidera provare a tradurla in respiro, carne e vita.
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