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Ho troppe stagioni alle spalle per considerare ancora la variante e l'imprevedibilità di un sogno.
I miei pochi capelli sono ormai grigi, le ossa fragili e i muscoli, un ricordo lontano.
Se per un attimo ho immaginato un'altra vita, se ho creduto di poter ancora aprire il mio cuore a una tua creatura, ti chiedo umilmente scusa e mi faccio da parte.
È chiaro che lei ti appartiene e quel figlio, lo so bene non è mio...
Come hai detto? Non penso di aver capito bene!
Vuoi dire che uno come me ha ancora molto da dire?
Non mi è semplice crederti: in fondo sono davvero un po' vecchio per ritrovarmi nella condizione di un padre.
Davvero pensi che dovrei mettermi tra te e lei?
Mi sembra una situazione davvero folle, ma se insisti, se davvero credi che un uomo di poche parole come sono io, possa raccogliere la Tua Parola, potrei anche rivedere i miei piani.
Non si sogna mai solo per se stessi e il calore di questo sogno per l'inverno, so bene che non potrà mai essere solo mio.
Un bambino sogna, un adulto dimentica e chiude il cassetto, un anziano lo riapre e ha con sè l'umilta per provare a realizzarlo.
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