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Fragile, ma sempre con la guardia alzata, con il timore chge gli altri possano individuare le proprie debolezze...
Fragile e arrogante, con l'indice puntato sui limiti altrui e l'occhio vigile per cogliere in errore il malcapitato di turno...
Fragile e sconfitto, afflitto da una soglia inesistente di autostima e il pensiero che gli altri abbiano sempre qualcosa di più...
Fragile e nascosto, uniformato al pensiero dei più e troppo debole per esprimere una qualsiasi opinione...
Fragile e armato, pronto al conflitto in ogni caso, una rivoltella al posto delle ragioni e un avvocato al seguito per aggirare qualsiasi legge.
Ci deve pur essere un altro modo di vivere la propria fragilità e un Dio accanto che mi aiuti ad accettarla.
Un essere fragili che chiede perdono al cielo e sa trovare in Chi è più grande, la libertà di essere piccoli.
Una fragilità che non ha bisogno di essere occultata o esibita, ma semplicemente vissuta.
Una fragilità che non si sente forte per il proprio conto in banca o per la posizione di rilievo che occupa nella società.
Una fragilità che non ha bisogno di simulare la schiena dritta quando gli acciacchi si fanno sentire.
Una fragilità umile e consapevole che prega con la verità del proprio essere e ritrova l'armonia dei propri giorni.
Una fragilità che non ha più bisogno di giudicare il proprio fratello e si affida con tutte le proprie forze alla misericordia di Dio.
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