Può essere che per un momento tacciano proiettili e bombe, che per qualche giorno, una tregua o un armistizio raccontino l'epilogo di una guerra.
Il mondo potrebbe entrare in modalità riposo, ma non è detto che i singoli esseri umani riescano ad acquietarsi.
C'è qualcosa di profondamente sbagliato nel nostro modo di stare al mondo; una guerra silenziosa che ci allontana dal sentirci parte di un mistero più grande e si alimenta in un gioco di esclusioni, divisioni e contrapposizioni che si ripetono senza sosta.
Gesù racconta un uomo in relazione al Padre e lasciandosi condurre dallo Spirito, rivela la presenza di un Dio che suggerisce la differenza nell'appartenenza. E di fronte a chi utilizza dio come uno strumento per ferire e a volte uccidere, rivendica il suo esserne parte.
Noi siamo ancora così lontani dalla scelta di essere in comunione con lui: siamo uno stupido bicchiere che vorrebbe imprigionare il mare.
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