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L’amico immaginario
Una battuta che si sente e si legge spesso definisce Dio, come un “amico immaginario”, un’illusione per mettere a tacere l’idea della morte e della malattia, un miraggio a cui rivolgersi quando ci si sente deboli.
Se cerchi consolazione nell’acquisto di un nuovo modello di telefono o metti a tacere le tue ansie con un uso smodato di psicofarmaci, va tutto bene e sei al passo con questi tempi, ma se cerchi rifugio nella meditazione, nella preghiera e nella ricerca di Dio, sei considerato alla stregua di un artefatto medioevale. E non è solo in ambienti laicisti che si ragiona così, perché tra le tante persone che chiedono un battesimo, una prima comunione, una cresima, un matrimonio o un funerale, non sono pochi quelli che la pensano allo stesso modo.
Si preservano riti che diventano formalità o acquisiscono contenuti che nulla hanno da spartire con quel che si celebra, per il semplice fatto che “si è sempre fatto così”.
Se chiedessimo alle tante persone che fanno parte del nostro quotidiano, che cosa rappresenti per loro la figura di Gesù Cristo, avremmo non poche sorprese, almeno sarebbe così, se le risposte avessero il coraggio della schiettezza e della sincerità.
In altri casi, non mancherebbero le risposte precise dal punto di vista catechistico, ma con incidenza scarsa in termini di scelte che riguardano la vita di tutti i giorni.
Pietro apprende presto la lezione quando confessa la propria fede e la smentisce nei fatti, suggerendo a Gesù che non è opportuno parlare di passione e croce.
Eppure, vivere la propria fede è anche affrontare le tante croci che la vita puntualmente presenta.
Se Gesù è un amico reale, bisogna avere il coraggio di testimoniarlo con scelte che sappiano anche accettare l’ironia di chi non capisce e ti considera semplicemente un invasato.
Se Gesù è un amico reale, credere nella sua Risurrezione non può essere solo un’opinione tra le tante, ma la scelta di affrontare i nostri giorni in una direzione che consideri seriamente quella prospettiva.
Se Gesù è un amico reale, gli amici si scelgono, si frequentano e non rinunciano alla gioia del contatto, dell’approfondimento e della volontà di continuare a spezzare insieme uno stesso pane.
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