Si può andare oltre e superare il confine che separa i nostri respiri, provare a dirsi corpo ignorando i propri margini e stabilire una connessione con l'altro, scegliere di essere parte di un mistero che include e accoglie.
Si può essere corpo e considerare le ragioni dei tanti vuoti che abitano il desiderio di una pienezza che non possiamo darci da soli.
Si può leggere ogni divisione dentro e fuori di noi come il risultato delle parole che non abbiamo detto e dei tanti gesti che non abbiamo ancora compiuto.
Essere corpo e mettersi a tavola non per divorare gli altri, ma per condividere una Parola che ci fa sentire la reciproca appartenenza.
Essere corpo nella logica del dono, del servizio e dell'unità di un Dio che permette a ognuno di noi di essere in comunione con Lui e con i fratelli.
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