Quando l'amore resta fuori è un po' come se non ci fosse. È un'ipotesi che attende invano sullo zerbino, uno squillo che resta senza una una risposta o una lettera dimenticata tra una fattura e un volantino pubblicitario.
Ci vuole almeno un istante di silenzio per accoglierlo, ci vogliono occhi vigili per sentirne la presenza e orecchi che non siano foderati da due cuffiette per prenderne coscienza.
Sentirsi amati è aprire una porta quando il tempo è opportuno, è riconoscere sé stessi come soggetti che hanno tempo per fare spazio a un dono.
Sentirsi amati anche da Dio che abbracciando l'umanità del Figlio sceglie di affermare la predilezione per le sue creature.
Sentirsi amati da Dio perché siamo quello che siamo e non per quello che vorremmo essere.
Sentirsi amati da Dio, gratuitamente, con la certezza che il bene che lui riconosce in noi, può ancora crescere e imparare l'arte di restituire ai fratelli quel che abbiamo ricevuto.
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