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Prima di tutto c'è l'amore e, la coscienza non ha bisogno di troppi suggeritori, quando si tratta di capire dove andare.
Prima di tutto c'è una Parola che chiede ospitalità ai nostri giorni e, se non è frequentata quotidianamente, difficilmente potrà rendere più profondo il nostro rapporto con Dio.
Prima di tutto c'è un'Eucaristia che non è una generica festa settimanale, ma l'impegno di chi riconduce la propria vita alla passione, morte e Risurrezione del Signore Gesù.
Prima di tutto c'è la preghiera e non può essere risolta accendendo una candela frettolosa e demandando a Dio la responsabilità del buon esito delle nostre aspettative.
Prima di tutto c'è il silenzio e la necessità di far tacere il frastuono, la confusione e le troppe ansie che impediscono a Dio di poter dire qualcosa sulle nostre vite.
Prima di tutto c'è la meditazione, la fatica di pensare, la pulizia delle scorie accumulate e la contemplazione del mistero che ci abita.
Prima di tutto c'è Dio e, senza questa premessa, l'amore per il prossimo resta solo un impulso intermittente che dipende dal piede con cui ci siamo alzati.
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