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Non provo alcuna invidia nell'ammirare la distesa delle rondini che si esibiscono in un cielo pastello e non rinunciano alle traiettorie del volo a cui appartengono.
C'è meraviglia, stupore e desiderio, per la fedeltà a quel dono d'ali che accompagna le stagioni più calde della nostra vita.
Io sono un volatore differente: plano sulle onde della mente e accendo il motore di un cuore che sostiene le ali di un pensiero libero d'interrogare un cielo che abita dentro.
La memoria cerca rifugio nelle parole che rassicurano e torna a contemplarle da un punto di vista che è sempre differente.
Lo Spirito non smette di soffiare dove vuole e indirizza il planare dell'uomo che non ha ancora rinunciato alla verità di un sogno, capace di decollare per un istante, prima di ritornare a dirsi sulla terra.
Lo Spirito ti ricorda che non sei solo in quel tuo planare e che tutto cambia, ma niente e nessuno è veramente perduto.
Lo Spirito non si lascia bloccare da due guanti e una mascherina: è solo un altro viaggio, uno di quelli che per chi crede, partono e ritornano dove ha inizio e dove si compie, il mistero del nostro volo.
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