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Non me ne voglia Cartesio se voglio di più e non mi accontento di pensare, se desidero fermare un frammento di vita e se amo perdermi in un istante da contemplare.
Ho bisogno di mettere ordine nell'anima, di disintossicarmi tanto dalle tesi più disparate di chi vede cospirazioni ovunque, ma anche dalla liturgia dei vaccini e dalle televendite degli opinionisti di vario genere che agitano il minuscolo verbo dell verità un tanto al chilo.
Ho bisogno di zittire il quotidiano caos delle polemiche, dei consigli su come gestire se stessi a casa propria e di prendere le distanze dai paternalismi di ogni genere e specie.
Ho la necessità di respirare questo Natale in un luogo più intimo, dove si possa generare un Verbo che sia qualcosa di più di un carattere rosso sul calendario.
Ho voglia di cercare tra i giorni di quest'anno i volti, le parole e gli affetti per cui è giusto ringraziare.
Ho nostalgia di una pace che non sia il risultato di un calmante, di un anestetico o di un antidepressivo.
Contemplare la Parola che si è fatta carne è ricordare a me stesso una salute che non appartiene solo all'ordine della materia, ma anche a una vita spirituale che sembra ormai passata in second'ordine.
Contemplare Dio che si è fatto uomo è prendere coscienza che la nostra umanità può e deve essere anche oggi, un luogo accogliente, una casa per i piccoli in cui Gesù continua a identificarsi.
Buon anno e il desiderio che la luce della conoscenza torni a fare pace con la luce dello Spirito.
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