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Non sei il vestito che indossi e non sei il tuo mestiere...
Non sei le parole con cui gli altri ti descrivono e non sei neanche quello che pensi di te nei momenti peggiori...
Non sei il giudizio che la società ha emesso nei tuoi confronti e non sei neanche le voci del corridoio di una qualunque comunità pettegola...
Non sei caduto così in basso per un Dio che ha scelto di esserti accanto anche quando ti è sembrato di poter toccare gli inferi.
Abbandona le mezze idee che ti ritraggono in una fotografia sfuocata e vai a cercare lo sguardo di chi non si accontenta del colore dei tuoi occhi.
Si può essere liberi di arrampicarsi su un albero e se per i più, è solo il gesto di un folle, per te è un punto di vista al quale non vuoi rinunciare.
Si può riprendere in mano il controllo di una vita che si è lasciata disorientare un po' troppo dall'opinione altrui.
Si può accogliere l'invito di chi ti suggerisce la semplicità di essere quel che sei.
Si può uscire dal gioco delle parti e interpretare quella generosità che non sapevi neanche di avere.
Si può fare festa e regalare anche agli altri la possibilità di raccontare quel che davvero sono.
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