Si può passare dall'acclamare Gesù come Figlio di Dio a invocarne la condanna in un battito di ali che cambia la direzione del vento.
La Domenica delle Palme è un misterioso intreccio tra l'apparenza del successo e quella croce che non può essere evitata, perché la Gloria sia autentica e non solo la superficialità di chi segue l'agitarsi delle correnti.
Uscire dalla prigione della folla, liberarsi da qualsiasi condizionamento con l'autorevolezza del centurione romano che riconosce la presenza di Dio nella morte di Gesù e ritrovare negli altri la coscienza di essere finalmente popolo.
Nella settimana che ci apprestiamo a vivere è possibile sperimentare la solitudine della preghiera personale, ma anche la fraternità delle celebrazioni che scandiscono il mistero della Passione, Morte e Risurrezione del Signore.
Accontentarsi di un rametto d'ulivo e ritrovarsi a Pasqua evitando le pagine intermedie è un po' come continuare a ripetere un ritornello senza conoscere quello che dice la strofa.
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