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Due soldi, due misere monete e subito penso a chi ne ha ricevute cinque o addirittura dieci.
Due spiccioli per chi ne ignora il valore, molto di più per chi considera il dono e decide che sono certamente un buon punto di partenza per mettersi in gioco e affrontare coraggiosamente la vita.
Se ti senti nei panni di chi non ha avuto a sufficienza finisci col decidere che è meglio andare a nasconderti e rifiuti di spenderti, mentre ti racconti le cose incredibili che avresti fatto se fossi stato il fortunato a cui ne hanno affidate dieci. Poco importa se hai ricevuto “secondo le tue possibilità” quando scegli di vestire i panni dell’inevitabile fallimento e hai già scavato una comoda buca per proteggerti.
Le cifre dell’anima non obbediscono alle regole dell’aritmetica e una povera vedova è diventata famosa per aver rinunciato a due spiccioli.
I numeri dello spirito non si estraggono al lotto e modificano la mediocrità dei nostri estratti conto.
Due soldi spesi al mercato della paura, senza una sola transazione, un solo passaggio che attesti il desiderio di aver almeno provato l’ebbrezza del respiro che ti è stato donato.
Due talenti nel buio profondo di chi teme di essere derubato ed evita accuratamente la luce di un nuovo giorno, perché ogni giorno potrebbe essere un ladro, una catastrofe o un pericolo…
Capita spesso quando non distingui il volto di un Padre da quello di un allibratore o di uno strozzino.
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