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Captare e decodificare un segnale, ricevere e trasmettere cavalcando l'onda lunga di un arcobaleno o arrampicarsi faticosamente sullo stelo piegato di un filo d'erba.
Interpretare le parole che ascoltiamo ogni giorno, cogliere il messaggio oltre le parole, leggendo le rughe di una fronte o la tonalità di una voce.
C'è una parabola in ogni nostra azione, in un pensiero che si allunga e restringe improvvisamente, per ritornare al punto esatto da cui è partito.
C'è una parabola che diventa metafora o similitudine e tenta di raccontare il mistero della vita.
Se anche il "figlio dell'uomo" sceglie di dire attraverso parole che chiamano in causa l'intelligenza, la sensibilità, la creatività e le ragioni che ci sono state donate, non credo affatto che sia un caso.
C'è un tempo per dire qualcosa di estremamente chiaro e inequivocabile e c'è un tempo per faticare, per ricercare un significato che nel tempo può diventare più vero e profondo.
Il tempo delle parabole si comprende a partire dalle stagioni che abbiamo vissuto, dalle persone che abbiamo incontrato e dalle esperienze che ci hanno permesso di essere quel che siamo oggi.
Una parabola non è mai la stessa, cambia ogni volta che qualcuno la legge, ogni volta che muta l'orecchio dell'uditore attento e ogni volta che siamo disponibili a trovare in essa, la Parola che stiamo cercando.
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