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Facile, i primi giorni, uscire sul balcone e mettersi a cantare...
Facile scrivere che "andrà tutto bene", quando pensi che nell'arco di una settimana tutto sarà risolto...
Facile quando prevale la convinzione che tornerà tutto come prima e, con i tempi di amazon prime, ci sarà riconsegnata la nostra vita così com'era prima.
E mentre i segnali di stanchezza e nervosismo iniziano a farsi sentire, nel momento in cui la paura rischia di prendere il sopravvento, quando il fiato si fa corto e il pessimismo avanza, è già Pasqua e forse non è una caso.
Si può celebrare il trionfo della Vita che ritorna, in questi giorni?
Non solo si può, ma si deve, e fa bene al cuore non trattenere l'Alleluia e intonarlo con la voce dei tempi migliori.
Abbiamo bisogno di vivere questa Pasqua, accettarla in quelle limitazioni che chiedono più fede ai nostri giorni, volontà di continuare a sperare e la carità di chi non vuole rinunciare ai gesti e alle parole che dicono l'amore.
I discepoli di Gesù, si sono chiusi in quarantena in quel cenacolo e, quanta fatica hanno fatto per elaborare il proprio dolore e per ritrovare il desiderio di riaprire quella porta per comunicare la Vita oltre la morte.
Ci riusciremo anche noi e domani, suonerò a festa le campane per ricordarvelo, per annunciare ancora una volta e con più forza che il Cristo è davvero Risorto.
Sarà una Pasqua da trascorrere in famiglia o che ricorrerà a una videochiamata per allargare gli orizzonti del proprio affetto.
Sarà una Pasqua carica dei silenzi che abbiamo vissuto in questi lunghi giorni.
Sarà una Pasqua che qualcuno, un giorno, racconterà ai propri figli o nipoti, come la fuga da un mondo che consuma il proprio egoismo per ritrovare una terra più capace di condividere.
Viva la Vita che continua a credere in se stessa, che riconosce la voce del Maestro e riprende la corsa per raccontare ai propri fratelli, la presenza di un mondo, oltre l'ultimo apparente respiro.
Buona Pasqua a tutti, vi abbraccio e contemplo insieme a voi, la Vita che non si arrende.
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