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Tempi duri per chi desidera un frammento segreto da leggere in solitudine, interpretare in un luogo più sicuro e lontano da un qualunque pubblico.
Ogni parola desidera e chiede un certo numero di spettatori e fatica a capire il senso di un mondo in cui esiste il privato.
Quanto viene comunicato di fronte ad altre persone è sempre frutto di un compromesso con sé stessi e la vita raccontata in presenza di più persone deve concedere, inevitabilmente, un po' di spazio alla rappresentazione.
Solo di fronte a Dio è possibile non fare sconti alla propria verità, solo di fronte a Lui risulta del tutto inutile ogni abbellimento e le parole possono tentare di dire l'esatto significato che abbiamo dentro.
E per capire le dinamiche e le prospettive di un Regno è certamente utile una comunità in cui raccontarle.
Gesù sceglie la dimensione delle parabole per suscitare interesse, per offrire domande e interrogativi che iniziano a lavorare dentro di noi. I discepoli non si accontentano, reclamano una parola in più e quella Parola può essere detta solo in privato.
In privato, le parabole possono raggiungere il cuore della nostra esistenza e diventa possibile il passaggio dal racconto all'esperienza del Regno.
In privato, può sciogliersi ogni maschera e quel che resta può diventare semplicemente quello che siamo.
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