30/4/08, 23:49

Per la prima volta nella nuova sede dell’Ex Enofila in Corso Cavallotti
La novità più importante per la 56a edizione della Fiera Regionale Città di Asti, in programma da mercoledì 30 aprile a domenica 11 maggio prossimi, è sicuramente lo spostamento dalla tradizionale sede espositiva da Piazza d’Armi all’edificio dell’ex Enofila, a breve distanza dalla stazione ferroviaria e dalle grandi piazze del centro città. In parte di quella Campo del Palio è in funzione il grande luna-park.
L’ingresso della rassegna, organizzata per il nono anno consecutivo dalla Manazza Gefra S.p.A. di Cassolnovo (Pv), sarà in corso Felice Cavallotti, 39 - all’entrata principale dell’edificio ottocentesco recentemente ristrutturato.
Il percorso di visita è ovviamente variato completamente rispetto alle passate edizioni. Dopo l’ingresso dalle biglietterie che si affacciano su Corso Cavallotti al civico 39, prevede la mostra campionaria in tre padiglioni, uno interno all’edificio e due esterni collegati tra loro, che ospitano anche il ristorante fieristico. Il complesso dell’Enofila presenta, nelle cantine ottocentesche, l’area dedicata all’enogastronomia ed all’editoria locale, oltre alla riproposta dell’iniziativa Vin…bottiglio nata con successo nell’edizione dello scorso anno.
Al primo piano è allestita un area incontri e spettacoli e una mostra con percorso interattivo “Il senso della memoria”, dedicato al periodo in cui l’edificio ospitava la vetreria ed alla storia di Asti.
Un itinerario guidato nell’area espositiva scoperta, che presenta macchinari vari, automobili ed altre interessanti proposte, porterà i visitatori alla struttura che era sede dei Vigili Urbani, dove si propongono al pubblico gli eleganti stand dell’Eccellenza Artigiana, realizzati in collaborazione con le organizzazioni di categoria.
“Siamo convinti che la scommessa che ha voluto giocare l’amministrazione comunale sia vincente” - afferma l’ing. Antonio Manazza, direttore tecnico della Manazza Gefra S.p.A.: “Abbiamo accettato, con spirito collaborativo, consci dei vari problemi logistici ed organizzativi, un compito difficile, che ha comportato la completa rivisitazione del lay-out espositivo, una sperimentazione che ci auguriamo venga apprezzata dal pubblico e dagli espositori”.
“Un cambiamento radicale ed impegnativo” – conferma il geom. Rosario Mandoliti Riccio, presidente Manazza Gefra Spa – “per il quale ci facciamo forti dell’esperienza che in nove
anni ed altrettante edizioni della Fiera Regionale Città di Asti, ci ha consentito di creare, con un duro lavoro, uno stretto legame con le attività economiche del territorio.
Cercheremo di rendere un tutt’uno la proposta fieristica, in virtù dell’avvicinamento col centro cittadino, con i numerosi festeggiamenti tradizionali di San Secondo e del Maggio Astigiano, servirà, come e più che in passato, la collaborazione di espositori e visitatori”.
Link:
http://www.fieracittadiasti.it/
Tra gli appuntamenti vi suggerisco il concerto della Banda Spessotto, http://www.myspace.com/labandaspessotto , Sabato 10 maggio, ore 21:00 con il loro tributo al maestro Vinicio Capossela ed i loro fantastici costumi.

Papix
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29/4/08, 20:13

Gironzolando sul web mi sono imbattuto in questo sito che propone delle ricette risalenti al Medioevo...un esempio:
Per fare bono zambaglione
Per fare bono zambaglione per farne una taza, piglia quatro ova zoè lo rossame, e [...] zucharo e canella a sufficienzia et de bono vino amabille, e sel fusse troppo fumoso mettili uno poco d'aqua o de brodo magro poi fale cocere amò se coce lo brodeto et sempre menace con lo cugiaro et quando se imbratta [ponilo in taza].
Per fare una porzione di buon zabaglione prendi quattro uova, solo i tuorli, e [...] zucchero e cannella in abbondanza, del vino dolce. Se dovesse prendere odore di fumo aggiungi un po' d'acqua o brodo magro. Cucina, come per il brodo, mescolando sempre con il cucchiaio e quando aderisce [alla posata servilo in una tazza].
CENNI STORICI
Questa ricetta compare nel manoscritto di Martino Rossi conservato a Riva del Garda ma non è presente in quello di Washington. E' una ricetta molto antica e spesso consigliata a quanti dovevano sostenere lavori faticosi o erano debilitati. Il medico romano Girolamo Mercurio, ad esempio, nel suo volume di ostreticia pubblicato nel 1569, lo consiglia alle puerpere. Mercurio, che descrive la ricetta e definisce lo zabaglione una specialità milanese, utilizza gli stessi ingredienti di Martino ed è interessante notare i diversi tentativi per indicare il preciso momento nel quale la pietanza è pronta per essere servita: quando "se imbratta" per Martino, cioè quando la densità del composto è tale da aderire al cucchiaio di legno "imbrattandolo"; quando assume "la spessezza del capo di latte" pe Mercurio, cioè quando diventa della consistenza della panna. Maestro del moderno zabaglione è stato tuttavia Nico Marin: molti ristoratori, cuochi, clienti e amici italiani e europei lo ricordano nei dopocena quando, recuperato l'inseparabile polsonetto, si dedicava all'arte di realizzare i suoi straordinari, morbidi, vellutati e soffici zabaglioni che venivano distribuiti a tutti i commensali.
Per leggere le altre ricette:
http://www.nicomarin.com/ricette.htm
28/4/08, 23:34

Dopo gli eccellenti risultati in fase di sperimentazione arriva anche in Italia la prima bottiglia biodegradabile al 100% che si decompone completamente in 80 giorni. Realizzata utilizzando una plastica naturale, l'ingeo, derivata al 100% dalle piante (esattamente dalla fermentazione degli zuccheri delle piante) permetterà di evitare l'utilizzo dei derivati del petrolio. Complimenti a questa azienda tutta italiana che seguendo la strada percorsa anche da altre grandi multinazionali come BIOTA (http://www.biotaspringwater.com/) e Belu (http://www.belu.org/) risponde alla continua emergenza inerente il tema dello smaltimento delle materie plastiche!
3 commenti
( 1410 visite )
28/4/08, 19:49

Film particolare proposto dalla Sacher (casa di produzione di Nanni Moretti) quello del messicano Rodrigo Plà vincitore delle Giornate degli Autori.Il regista mette risalto nella sua pellicola il tema delle differenze e delle paure tra classi sociali riproducendo una "zona" che ha tutti gli aspetti esterni di una prigione ma al cui interno si trovano i ricchi con le loro ville deluxe e che possegono auto extra-lusso; all'esterno della zona invece si trova la città in completo degrado abitata dai poveri (costretti a rubare per sopravvivere) e governata da una polizia corrotta che non pone freno alla violenza e all'illegalità. A causa di un incidente le due realtà vengono ad affrontarsi...ed è nei giovani che viene posto il messaggio della speranza...
Un bel tema (anche se molto crudo) ed una bella fotografia, da vedere...attenzione solo al divieto per i ragazzi di età inferiore ai 14 anni.
Voto Papix




Cinema ROMANO - Torino
Galleria Subalpina
Orari: 15,15-17,05-18,50-20,45-22,30
TRAILER in Italiano
http://www.mymovies.it/trailer/?id=54609
25/4/08, 14:39

Non perdete la Trebisonda!
Con la quarta edizione del Torino Food Market Festival prosegue il percorso iniziato nel 2005: dopo il gemellaggio fra Porta Palazzo e la Boqueria di Barcellona, e la nascita nel 2006 della rete internazionale Emporion, Torino rinnova il suo impegno per la valorizzazione dei mercati e l’approfondimento delle tendenze internazionali con due importanti convegni indirizzati agli operatori, alle direzioni delle aree mercatali, agli studiosi delle problematiche dei mercati e del loro rapporto con la qualità urbana e ai consumatori.
Torino città sempre più multiculturale e multietnica, sceglie come filo conduttore dell’edizione del 2008 il Mediterraneo. Accanto ai convegni e ai workshop che collocano la nostra città all’interno di un dibattito internazionale, troverete un colorato mercato dedicato ai prodotti alimentari e dell’artigianato tipico di alcune regioni italiane e di paesi che si affacciano sul Mediterraneo (Sicilia, Sardegna, Basilicata, Calabria, Marocco, Turchia, Libano, Egitto, Grecia). Laboratori, degustazioni guidate, musica e convegni accompagneranno i visitatori a scoprire tradizioni e culture di differenti paesi.
Sarà un’occasione per scoprire prodotti sconosciuti, occhieggiati nelle botteghe etniche che vanno diffondendosi nei nostri quartieri, ma in cui non abbiamo osato entrare, rincontrare sapori e colori che rimandano a viaggi e vacanze in paesi lontani, o magari ritrovare un pezzo delle nostre radici.
Rimane da spiegare il perché del titolo: Trebisonda, fondata dai Greci, sotto il dominio romano fu un’importante base navale. Sotto l’Impero Romano d’Oriente divenne un importante mercato tra Medio Oriente e Turchia. Il modo di dire “perdere la trebisonda” col significato di “perdere la bussola”, deriva dal fatto che, anticamente, la città costituiva un fondamentale punto di riferimento visivo per le carovane dei mercanti e per le navi commerciali.
Trebisonda dunque luogo simbolo di incontro e di scambio fra i popoli che, oggi come ieri,
si incontrano, scambiano merci e culture sul Mediterraneo.
http://www.foodmarketnet.info/
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