26/10/07, 20:56

Un film di Silvio Soldini. Con Margherita Buy, Antonio Albanese, Giuseppe Battiston, Alba Caterina Rohrwacher, Carla Signoris, Fabio Troiano, Paolo Sassanelli, Arnaldo Ninchi.
Genere Drammatico, colore 116 minuti.
Produzione Italia, Svizzera 2007.
Distribuzione Warner Bros Italia
Se avete avuto modo di apprezzare "Agata e la tempesta" e "Pane e tulipani" eccovi il nuovo film di Soldini.Si parla di Elsa e Michele una coppia felicemente sposata, con una figlia e una splendida casa dove coltiva l'amore e riceve le visite degli amici affettuosi. Elsa si è appena laureata in Storia dell'Arte e lavora al recupero di un affresco attribuito al Boniforti, Michele è stato invece estromesso dall'azienda dai suoi stessi soci, che ritenevano la sua gestione poco competitiva. Dopo la confessione del licenziamento, Elsa e Michele sono costretti a riconsiderare e ridimensionare il loro "alto" tenore di vita. A quarant'anni si confronteranno drammaticamente col mutato mercato del lavoro.
Ad Asti potrete vederlo al Cinema Ritz

Un film di Francis Ford Coppola. Con Tim Roth, Alexandra Maria Lara, Bruno Ganz, Marcel Iures, André M. Hennicke, Adrian Pintea, Alexandra Pirici.
Genere Drammatico, colore 121 minuti.
Produzione Romania, USA 2007. - Distribuzione Bim
Se invece volete confrontarvi con un gran maestro del cinema vi consiglio il nuovo film di Francis Ford Coppola: "Un'altra giovinezza" adattamento del romanzo del filosofo e storico delle religioni Mircea Eliade.
Piatra Neamt, Romania, 1938. Dominic Matei è un settantenne docente di linguistica ossessionato dal linguaggio e da Laura, amata in gioventù e morta di parto. Deciso a togliersi la vita con una dose letale di stricnina, la mattina di Pasqua viene colpito da un fulmine davanti alla stazione di Bucarest ma la scarica elettrica, invece di ucciderlo, innesca un prodigioso processo rigenerativo. Sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale, alla bomba atomica e alla Guerra Fredda, Matei vuole portare a termine il suo libro sull'importanza del linguaggio nell'attribuzione di senso al tempo. La proroga di vita e l'incontro con Veronica, incarnazione dell'amata Laura, diventano la possibilità per raggiungere l'inarticolato momento del principio.
Ad Asti al cinema Lumiere
3 commenti
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26/10/07, 20:49

Ogni sala è dedicata ad un tema: Classe, estro, fantasia in cui le opere di Lucio Fontana, Kleine, Pinturicchio, saranno accostate a filmati di Boniperti, Sivori, Platini, Zidane, Del Piero, anche essi “artisti” sedotti dalla bellezza e dal gesto tecnico e passati alla storia per la loro classe; l’agonismo del calcio diventa un paradigma visivo nella sala dedicata a I Gladiatori, dove affiorerà il confronto tra l’omonimo tema di de Chirico o le possenti figure di Sironi e le immagini di Benetti, Tardelli, Cuccureddu, Boniek, Davids o Nedved, giocatori che hanno esaltato il senso della lotta fisica, dell’agonismo comportamentale. La terza sala – Estetica del bianco e nero – sarà la testimonianza, nella storia della Juventus, di uno stile che passa dall’avvocato Agnelli a Boniperti fino a Chiusano, sottolineato dalle opere di Clemente, Michael Scott, Mario Consiglio e Andy Warhol. E ancora Torino siamo noi con i quadri di Paulucci, Casorati, Ruggeri, fino ai tempi moderni rappresentati da Mondino, Salvo, Daniele Galliano: grandi artisti tutti rigorosamente juventini. Una passeggiata in centodieci anni di storia di Torino attraverso l’arte, la cultura e naturalmente il pallone, che si ritrova nei filmati selezionati dalla redazione di Juventus Channel. In ultimo la sala dedicata ai Trofei, dove saranno esposte, direttamente dalla sede della Juventus, le coppe più rappresentative vinte in Italia e nel mondo. Infine maglie e altre testimonianze di incontri fondamentali, cimeli, pagine de La Stampa dedicate ai successi bianconeri nella sezione intitolata L’Appartenenza. Le belle bandiere.
Inoltre la suggestiva installazione di Marco Lodola, 110 e Lodola, trasformerà la facciata di Palazzo Bricherasio in una sorta di campo da calcio, con le silhouette luminose di undici giocatori in maglia bianconera.
Un’esposizione quindi che propone una lettura complessa e articolata del fenomeno Juventus secondo punti di vista trasversali: una storia in bianco e nero tendente al bello, alla sintesi di bello e buono, che secondo la concezione ellenistica rappresentava l’equilibrio ideale dei valori fondamentali nello sport.
L’intero incasso della mostra sarà devoluto alla Fondazione Crescere insieme al Sant’Anna.
SEDE:
SALE STORICHE di PALAZZO BRICHERASIO
Via Teofilo Rossi angolo Via Lagrange - 10123 Torino
TEL. 011.57.11.811 - FAX 011.57.11.850
info@palazzobricherasio.it
ORARI:
lunedì: 14.30 - 19.30
da martedì a domenica: 9.30 – 19.30
giovedì e sabato: apertura serale fino alle 22.30
BIGLIETTI:
Intero: € 3,00
Bambini (6 a 14 anni): € 1,00
20/10/07, 15:27

Note: Traduzione di Martina Testa
Note di Copertina
Un uomo e un bambino viaggiano attraverso le rovine di un mondo ridotto a cenere in direzione dell'oceano, dove forse i raggi raffreddati di un sole ormai livido cederanno un po' di tepore e qualche barlume di vita. Trascinano con sé sulla strada tutto ciò che nel nuovo equilibrio delle cose ha ancora valore: un carrello del supermercato con quel po' di cibo che riescono a rimediare, un telo di plastica per ripararsi dalla pioggia gelida e una pistola con cui difendersi dalle bande di predoni che battono le strade decisi a sopravvivere a ogni costo. E poi il bene più prezioso: se stessi e il loro reciproco amore.
«Guardati intorno, - disse. - Non c'è profeta nella lunga storia della terra a cui questo momento non renda giustizia. Di qualunque forma abbiate parlato, avevate ragione».
Che cosa resta quando non c'è più un dopo perché il dopo è già qui ?
Generazioni di scienziati, mistici e scrittori hanno offerto in risposta le loro visioni di luce e tenebra. Ci hanno prospettato inferni d'acqua e di fuoco e aldilà celesti, fini irrevocabili e nuove nascite, ci hanno variamente affascinato o repulso, rassicurato o atterrito.
Nell'insuperabile creazione mccarthia-na, la post-apocalisse ha il volto realistico di un padre e un figlio in viaggio su un groviglio di strade senza origine e senza meta, dentro una natura ridotta a involucro asciutto, fra le vestigia paurosamente riconoscibili di un mondo svuotato e inutile.
Restano dunque, su questa strada, esseri umani condannati alla sopravvivenza, la loro quotidiana ordalia per soddisfare i bisogni insopprimibili e cancellare gli altri, la furia dell'umanità tradita e i residui, impagabili scampoli di piacere dell'essere vivi; restano i cristalli purissimi del sentimento che lega padre e figlio e delle relazioni che i due intessono fra loro e con gli altri, ridotte all'estrema essenza nella ferocia come nella tenerezza.
E restano le parole, splendide, precise, molto più numerose ormai delle cose che servono a designare; la prodigiosa lingua di McCarthy elevata a canto funebre per «il sacro idioma, privato dei suoi referenti e quindi della sua realtà».
Resta dell'altro, un residuo via via più cospicuo in mezzo al niente circostante: resta un bambino che porta il fuoco e un uomo che lo protegge dalle intemperie del mondo semimorto con implacabile amore, uomo e bambino tradotti in ogni Uomo e ogni Bambino, con responsabilità e ruoli che inglobano e trascendono quelli dei singoli individui. E resta, perciò, uno sguardo discreto in avanti e forse in alto, oltre a quello nostalgico voltato a rimirare il regno dell'uomo cosi come lo conosciamo.
In questa risposta di McCarthy - epica, elegiaca, mitica, profetica, straziante, universale - resta perfino l'imprevedibile: un'affettuosa quotidianità che consola e scalda il cuore.
«Ce la caveremo, vero, papà?
Si. Ce la caveremo.
E non ci succederà niente di male.
Esatto.
Perché noi portiamo il fuoco.
Si. Perché noi portiamo il fuoco.»
La speranza è qualcosa di infinitamente piccolo e fragile, come un bambino che prendi per mano e accompagni dove la nuda sopravvivenza è già un futuro.
Cormach Mc Carty situa il suo racconto ad apocalisse avvenuta, sulle macerie di una civiltà di cui resta solo una strada da percorrere. Un ipotetico sud da raggiungere, un uomo e un bambino la cui unica ricchezza è la reciproca appartenenza e una strada dove ogni essere umano è prima di tutto un pericolo.
Bello, credibile, asciutto e commovente.




20/10/07, 09:12

Raramente i film di Ken Loach mi hanno deluso...credo mai...
Dopo il film storico il regista ritorna a parlare di temi che riguardano il mondo odierno ed esattamente il tema attualissimo del mondo del lavoro e della precarietà.
La trama parla di Angie, una giovane donna divorziata con un figlio undicenne, che vive con i nonni. Licenziata in tronco da un'agenzia per cui procurava manodopera proveniente dai paesi dell'Est, Angie decide di mettersi in proprio. Insieme all'amica Rose crea un'agenzia di reclutamento che gestiranno in coppia. Il confronto con la realtà dell'immigrazione, clandestina e non, le imporrà delle scelte che non andranno tutte nella stessa direzione.
Se avete tempo e voglia andate a vederlo, purtroppo bisognerà muoversi e andare a Torino perchè le sale astigiane non lo hanno in programmazione.
Vi riporto di seguito il cinema torinese che lo proietta:
CINEMA MASSIMO - via Verdi 18 - telefono 011 8125606
Orari: 16,30-18,30-20,30-22,30
Aspetto i vostri pareri nei "Commenti"
Papix
12/10/07, 23:40

Un film che sicuramente andrò a vedere e di cui se ne parla bene nelle critiche nonostante non abbia goduto di una campagna pubblicitaria faraonica..
Basato sul romanzo illustrato di Neil Gaiman e Charles Vess, Stardust parte da un muro di mattoni che separa il villaggio reale di Wall da Stormhold, una città fantastica governata da un re malvagio e abitata da streghe e creature magiche. Al di qua del muro vive Tristan, un giovane garzone che sogna l'avventura e il grande amore. Figlio di una principessa del regno di Stormhold e di un inglese, il ragazzo decide di attraversare il muro per donare una stella alla ritrosa Victoria. La stella, Yvaine, è una fanciulla luminosa precipitata dal cielo alla morte del sovrano. Il suo cuore immacolato è bramato da Lamia, una strega crudele che vorrebbe strapparlo e divorarlo per riconquistare la giovinezza. Sul petto di Yvaine batte il rubino che permetterebbe ai sette principi, rivali e litigiosi, di regnare su Stormhold. Braccata dai desideri dei malvagi, spetterà a Tristan proteggere lo splendore di Yvaine.
Dove andarlo a vedere? Ad Asti a Cinelandia gli orari sono 20:05, 22:45
Vi dirò qualcosa di più nei commenti...
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