19/1/09, 22:24

Si tratta di un saggio che ha qualche anno, 8 dalla sua prima edizione, ma credo ancora attualissimo e di sicuro interesse.
Come tutti i libri di Messori, almeno quelli che ho letto io, anche questo si inizia a leggere con una curiosità dettata più dal titolo che dalle parole con cui esordisce nelle prime pagine.
E' un'attenta analisi di tutte le teorie che tendono a screditare il racconto della risurrezione di Gesù.
E' notevole come l'autore - pur servendosi fin troppo sovente di abbondanti citazioni, tanto da aver indotto alcuni critici ad affermare che è fin troppo facile scivere libri con i libri altrui - riesca con la ragione a dimostrare che l'evento della risurrezione non solo non è impossibile dal punto di vista storico, ma al contrario, tra tutte le tesi possibili, è la più credibile anche da chi non ammetta la fede, quando la ragione venga usata senza pregiudizi. Si invita a riflettere su vari argomenti.
Pietro, ad esempio quando è stato avvertito dalla Maddalena non le ha creduto, ha avuto bisogno di accertarsi egli stesso; Tommaso non ha creduto agli altri apostoli e solo quando ha visto e toccato ha creduto; eppure gli apostoli partono da questi racconti per dire alla gente "credete dunque, senza vedere". Se davvero queste persone fossero state degli impostori, avrebbero sicuramente scelto argomenti più convincenti per trasmettere la loro convinzione.
Si analizza anche la corrente che vorrebbe un Gesù morto molto vecchio in Kashmir, tolto semimorto dalla croce e rianimato con una pozione magica, del quale esisterebbe ancora la tomba visitabile da chiunque; teoria elaborata dal movimento settario islamico degli Ahmadis, e poi raccolta da Andreas Faber-Kaiser in un libro dal titolo "Gesù visse e morì in Kashmir". Si dimostra come anche questa stravagante teoria, pur ammettendo di partire da tabula rasa, si bruci da sola nella sua romanziera antistoricità, nata e cresciuta sulla bocca di vari "si dice, si dice che.." e, soprattutto mantenuta orgogliosamente vitale dalla presunta famiglia discendente di Gesù che ha i diritti economici sulle visite al monumento tombale.
Si calcolano con estrema precisione tutti i percorsi che erano percorribili nel giorno di sabato dal popolo ebreo, per poter scartare le varie ipotesi di inattendibilità storica dovuta al fatto che un ebreo non avrebbe potuto percorrere le distanze necessarie per andare al Calvario, o dal Tempio alla fortezza Antonia (residenza di Pilato). I duemila cubiti concessi, per un totale di poco più di un km. mettevano al sicuro nel rispetto della legge questi spostamenti, e per altro le guardie che si recavano al sepolcro, avrebbero pernottato lì, quindi sarebbero state responsabili della metà del percorso, ed il loro "lavoro" non era vietato nel giorno di sabato al pari di quello dei pastori che potevano pascolare le loro greggi.
Si riflette su quel "vide e credette" di Giovanni e aiutandosi con la traduzione offerta da Don Persili, che studiò per tutta la vita le varie traduzioni possibili di questi e alcuni altri versetti, si arriva a ipotizzare - pare che tale ipotesi oggi sia tenuta in seria considerazione in tutti gli ambienti teologici - che le "bende" che vide Giovanni altro non erano che le fasce che avvolgevano il telo sindonico floscio per la mancanza all'interno del cadavere, rimaste immobili, cioè non sciolte, e che il sudario sul volto fosse come inamidato conservando le forme, mancanti ora, del viso che prima avvolgeva. Insomma tutto rimasto immobile in una posizione che non sarebbe stata possibile se un cadavere da lì fosse uscito, e non semplicemente scomparso; ogni movimento avrebbe rimosso la situazione precedente alterandone la posizione delle bende e del sudario. Ecco come il "vide e credette" diventa spiegato e comprensibile.
Tutto il libro, tende a dimostrare, che la risurrezione di Gesù non ha soltanto valore simbolico e di fede (come purtroppo a volte viene sostenuto anche in ambienti cattolici), ma anche valore storico ed è esattamente questo che gli apostoli testimoniavano, non certo un midrash (racconto edificante a valore simbolico) che tende ad identificare la risurrezione con "lo spirito di Gesù, il messaggio di Gesù sono eterni e immortali", ma uno "scandaloso" Gesù risorto in carne ed ossa.
"Guarda le mie mani" come il progetto discografico di Claudia Koll con Famiglia Cristiana
Recensione a cura di Ruè
22/1/09, 11:50
grazie ruè, la tua recensione mi ha dato uno spunto per il gruppo giovanissimi...23/1/09, 22:05
Grazie a te che amplifichi questa testimonianza evangelica e anche storica.